Le fontane dell’area tutelata

Una scelta naturale

In un ecosistema che eredita le caratteristiche di un’area agricola, e in cui boschi e vegetazione sono protagonisti importanti, è naturale che l’acqua sia un tema ricorrente anche nell’architettura e negli elementi ornamentali. L’area della tenuta Asquer sotto tutela monumentale , infatti, rende esplicito il tema dell’acqua con due fontane e un gruppo di vasconi, recuperati per un nuovo uso.

Nello spazio compreso tra gli edifici monumentali, quando ci si lascia alle spalle l’ingresso per prima cosa incontriamo la cosiddetta Fontana Piccola.

Sviluppata sul tema dell’equilibrio dei pesi, unisce materiali di pregio come il marmo e la pietra, l’essenza vitale dell’acqua e la spinta emotiva della sorpresa.

Da una vasca incassata a filo pavimento si solleva un corpo verticale in marmo di Carrara e Bianco Tirreno, in delicato e inaspettato equilibrio su una piccola base d’appoggio. Proprio come molte fonti naturali, una piccola cascata nasce dalla sommità della pietra scolpita a Carrara, per riversarsi nella vasca bordata della stessa trachite della pavimentazione.

Come l’intera tenuta e le tessere del mosaico che la compongono, la Fontana Piccola ci parla delle aspirazioni e della ricerca personale di Francesco Morelli. Dalla scelta, coerente con la storia dell’area, di materiali di valore, alla creazione inaspettata di un equilibrio nel luogo eclettico scelto per la riflessione interiore.

La seconda fontana, detta “Canne al vento” per il canneto naturale che cresce nel suo settore centrale, è la più importante del complesso e richiama alla memoria il romanzo omonimo di Grazia Deledda. È interamente realizzata in Marmo di Carrara, è grande e spettacolare, animata da giochi d’acqua.

L’amore per il design di Francesco Morelli è particolarmente evidente in questo elemento ornamentale: la vasca a filo pavimento è l’habitat di tre statue di diverse dimensioni dalle linee vagamente déco, che compongono una scena di caccia. Un airone si libra in volo mentre nell’acqua, una tartaruga marina e il suo piccolo compongono una scena di maternità marina.

Come la Fontana Piccola, anche i materiali di realizzazione e i temi di Canne al vento rendono quest’opera una parte coerente della tenuta. Anche la collocazione della fontana è attentamente studiata: si estende parallela all’edificio C e, stagliandosi sullo sfondo del parco crea una quinta scenografica. Così, compone la vista che si può apprezzare al meglio dalle grandi vetrate dell’aula centrale dell’edificio C.

La via dell’acqua

Nel corso degli anni, il tema dell’acqua ha trovato nuova espressione nel design dei vecchi vasconi di raccolta idrica recuperati. Prima oggetti esclusivamente funzionali, questi vasconi sono diventati elementi decorativi, fontane caratterizzate ciascuna da una propria un’estetica. Ogni fontana è stata progettata per rappresentare un singolo tema, e una singola tappa, di una via dell’acqua che si snoda attraversando il parco. Anche i piccoli bacini di raccolta e decantazione delle acque irrigue sono stati abbelliti. Nella loro nuova veste di luoghi di contemplazione, lontano dai ritmi forzati e spesso innaturali della quotidianità, i bacini sono diventati la casa dell’avifauna stanziale che accompagna il parco tutto l’anno. In periodi diversi dell’anno, nelle stesse zone si alternano nidificazioni e nascite di specie di volatili migratori.

I materiali con cui sono state costruite le fontane sono soprattutto marmi, sia locali che toscani.

Fontana di Villa Asquer
Fontana di Villa Asquer

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