LA FAMIGLIA ASQUER

La famiglia Asquer, da cui la tenuta prende il nome, arriva in Sardegna dalla Liguria alla fine del XVI secolo con il capostipite Giovanni Battista Aschieri (o Aschiero), nato ad Alassio. A Cagliari, Giovanni Battista fa fortuna con la sua professione di mercante. Per censo e meriti imprenditoriali, nel 1640 la famiglia riceve i diplomi di cavalierato e nobiltà.

Don Gabriele Asquer “Su Bisconti”

Due secoli dopo si mette in moto il processo che porterà alla nascita della tenuta Asquer. Nel 1804 l’allora viceré Carlo Felice di Savoia (diventerà re nel 1821) fonda la Reale Società Agraria ed Economica per promuovere il progresso agricolo. Premia i pastori e gli agricoltori che costruiscono cascine nelle campagne lontane da Cagliari, e nel 1806 concede la chiusura dei terreni a chi vi impianta oliveti e crea fattorie agricole.

L’anno dopo Don Gabriele Asquer ottiene la concessione per la zona paludosa di Piscina Matzeu, che diventa nota con il nome de Su bisconti (il visconte, dal titolo nobiliare della famiglia).

Così, con un uliveto e una cascina, inizia un’importante opera di bonifica dell’area e di riforma agraria. Dal 1868 con il nipote di Don Gabriele, Francesco Asquer, prende in mano la gestione della tenuta e vi investe il considerevole risarcimento ottenuto dopo l’abolizione del regime feudale.

Dopo Don Gabriele, però, inizia una lunga fase di abbandono dell’area durante la quale gli edifici diventano ruderi. Nel contesto di incuria, tuttavia, il fondo può crescere liberamente e conservarsi integro nelle sue parti: uliveti, pineta, radure e macchia mediterranea. Un’integrità che, per il suo valore paesaggistico e ambientale, è sottoposta a tutela paesaggistica regionale, come riportato nel decreto del Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna del 1990.

La tenuta in una ortofoto del 1968

La tenuta in una ortofoto del 2013

Oggi la pineta è visibile dalla strada provinciale che da Elmas porta a Sestu e dalla S.S. 131, al bivio per Sestu. Si chiama ancora Su Bisconti. Sino agli anni ’70 del Novecento era la destinazione delle gite domenicali e delle scampagnate primaverili per chi abitava nei paesi del circondario (Monserrato, Pirri, Sestu). In altri periodi dell’anno, a frequentare la pineta era chi cercava un luogo salutare in cui godere delle proprietà terapeutiche che si attribuivano alla resina dei pini.

“Negli anni in cui il presidente Morelli lo ha immaginato e realizzato, si è creato un luogo che ricerca l’armonia come valore e come fine ultimo, un luogo che genera sentimenti positivi e benessere dello spirito.”

LA SINTESI

“Tutto ciò che è stato realizzato negli anni ha seguito logiche non speculative o di risparmio, si è voluto creare un luogo di bellezza.”

UN LUOGO DI BELLEZZA

“La scelta di progettare con il verde ha fatto sì che il tempo unitamente alla cura costante dei luoghi divenissero variabili non contrattabili.”

IL VALORE DEL TEMPO