LA FAMIGLIA ASQUER

Famiglia nobile cagliaritana di origine ligure piemontese, formatasi intorno alla metà del XVII secolo sulla base delle cospicue ricchezze del suo capostipite Giovanni Battista Aschieri (o Aschero) che, nato ad Alassio, alla fine del Cinquecento, si era trasferito a Cagliari dove aveva fatto fortuna.

Don Gabriele Asquer “Su Bisconti”

Il re Carlo Felice fondò nel 1804 la “Reale Società Agraria ed Economica” con la principale intenzione di promuovere il progresso dell’agricoltura finora ancorata a sistemi tecnologicamente arretrati.
Il re proponeva premi per invitare i pastori e gli agricoltori a costruire delle cascine nelle campagne lontane dal villaggio di Cagliari. Nel 1806 promulgò un Editto che dava la possibilità di chiudere terreni per creare delle fattorie agricole, proponendo come base gli impianti di oliveti.

Don Gabriele Asquer entra a far parte della Reale Società Agraria ed Economica ed il 23 gennaio di 1807 chiede la concessione per la costruzione di una cascina agricola, intraprendendo la bonifica della regione paludosa denominata “Piscina Matzeu“, dove impianta un uliveto e costruisce una cascina. È un episodio notevole di riforma agraria che giunge fino a noi con il nome di “Su Bisconti”. A continuarne l’attività, dal 1868, sarà il nipote Francesco visconte di Flumini, che porta avanti la trasformazione agraria di “Piscina Matzeu” investendovi le somme ottenute a titolo di risarcimento in seguito all’abolizione del regime feudale.

La successiva gestione degli eredi della famiglia Asquer portò il bene ad un lento e profondo degrado degli edifici. Nei primi anni ’70 questi erano ridotti allo stato di rudere, e le aree limitrofe versavano in stato di abbandono. Probabilmente proprio per questo motivo il fondo agricolo può dirsi ancora integro, di notevole pregio paesaggistico e ambientale, nel quale si alternano uliveti, pineta, radure e macchia mediterranea.sina dei pini.

La tenuta in una ortofoto del 1968

La tenuta in una ortofoto del 2013

Su Bisconti è ancora oggi il nome della pineta visibile dalla strada provinciale che da Elmas porta a Sestu, o anche dalla S.S. 131 nei pressi del bivio per Sestu. Sino agli anni ’70 del secolo scorso la pineta era meta di gite domenicali e scampagnate primaverili ed estive per gli abitanti dei paesi più vicini: Monserrato, Pirri, Sestu. In altri periodi dell’anno era spesso frequentata come luogo salutare per le proprietà terapeutiche che si attribuivano alla resina dei pini.

“Negli anni in cui il presidente Morelli lo ha immaginato e realizzato, si è creato un luogo che ricerca l’armonia come valore e come fine ultimo, un luogo che genera sentimenti positivi e benessere dello spirito.”

LA SINTESI

“Tutto ciò che è stato realizzato negli anni ha seguito logiche non speculative o di risparmio, si è voluto creare un luogo di bellezza.”

UN LUOGO DI BELLEZZA

“La scelta di progettare con il verde ha fatto sì che il tempo unitamente alla cura costante dei luoghi divenissero variabili non contrattabili.”

IL VALORE DEL TEMPO