IL FUTURO DEL PARCO DI VILLA ASQUER

Da quando, alla fine degli anni Settanta, la tenuta è stata acquistata dalla società Diana 6 per volontà del Fondatore Francesco Morelli, il parco è stato protagonista di una profonda e continua valorizzazione. Dallo stato di rudere, circondato da una pineta e campi incolti, è diventato il parco che oggi possiamo vivere. L’incessante opera di Francesco Morelli, lunga 40 anni, rispondeva a un richiamo estetico e di armonia che doveva concretizzarsi nel parco. Attraverso la tenuta e la Villa, le persone che lo avrebbero percorso ne avrebbero condiviso il sentimento e la visione da cui è nato.

La trasformazione dell’area in un luogo dell’anima è stata il progetto personale di Francesco Morelli, fondatore dell’Istituto Europeo di Design, una scuola fortemente votata ad una creatività concreta e trasformatrice. La stessa energia ha dato alla luce, ha sviluppato e materializzato, anno dopo anno e decennio dopo decennio, la propria progettualità nell’area di Villa Asquer. Una terra da respirare con il corpo e lo spirito, che per Francesco Morelli voleva fosse pervasa di bellezza, per vivere e attraversare i tempi nella creazione di un’armonia in continua evoluzione. Qui la bellezza diventa un prezioso bene da condividere, da proiettare in uno spirito di restituzione verso tutte le persone che ne usufruiranno.

Dopo la scomparsa del Fondatore, il suo lascito e la sua filosofia sono stati raccolti dalla Fondazione Francesco Morelli. Tramite l’impegno costante della società Diana 6, la Fondazione Francesco Morelli potrà vedere completato il progetto di Villa Asquer.  Lo condividerà con chiunque vorrà immergersi nella sua atmosfera e sperimentare questo luogo unico.

La sintesi, i valori fondanti

Il parco è stato concepito e realizzato per fasi successive nell’arco di circa quarant’anni. Nel tempo vissuto da Francesco Morelli, come accade a ogni individuo, il gusto e lo stile si sono evoluti: il cambiamento è testimoniato dalle variazioni stilistiche del complesso e dal suo eclettismo irripetibile. Nella porzione sottoposta a tutela monumentale la varietà stilistica e artistica, il gusto e la qualità estetica si muovono in perfetta armonia con le altre parti del parco.

L’interazione ricercata tra gli edifici, le numerose fontane, le statue e il parco nel suo insieme riportano alla mente l’aspirazione classica all’equilibrio. Se lo stile è composito e ricco di spinte interiori lontano dalla misura del classico, nella tenuta è evidente la ricerca del concetto di armonia come valore, come realizzazione della compresenza di elementi che, insieme, generano sentimenti positivi e benessere dello spirito. Negli anni in cui il presidente Morelli lo ha immaginato e realizzato, il parco è diventato proprio questo: un luogo che ricerca e realizza l’armonia come fine ultimo, un luogo di benessere del cuore, della mente, dell’anima.

Allo stesso modo, il parco è espressione libera di una ricerca intima di una bellezza slegata da convenzioni commerciali, da logiche di risparmio. Non ha avuto un processo lineare di concepimento e realizzazione, ma è nato in maniera quasi spontanea e istintiva per volontà del suo proprietario. Per questo, nella sua distribuzione nello spazio di temi progettuali sovrabbondanti accanto a idee appena concretizzate in elementi scarni, è un luogo autentico come la vita vissuta. Tutto ciò che è stato realizzato negli anni segue il segno comune della bellezza: l’apparato decorativo, le fontane sono in predominanza nei confronti del sistema di servizi, di urbanizzazioni primarie ed impianti.

Nella lunga genesi del parco il tempo è un elemento fondante.  La scelta di progettare e realizzare con il verde ha messo il tempo e la cura costante dei luoghi al centro, che diventano due variabili non contrattabili. Questi due temi, generalmente anacronistici nella progettazione degli interventi contemporanei, diventano così fonte di stupore per chi visita con occhio moderno il complesso, e che in un primo momento non ne coglie subito il senso.

Di fatto, Villa Asquer è anche un esercizio perenne dell’abitudine a osservare, un luogo realizzato per il gusto di creare bellezza, senza rincorrere il lucro o il guadagno veloce. Un esercizio che Francesco Morelli ha reso pratica quotidiana e concreta, nella realizzazione e nella cura di Villa Asquer per quaranta lunghi anni.

“Negli anni in cui il presidente Morelli lo ha immaginato e realizzato, si è creato un luogo che ricerca l’armonia come valore e come fine ultimo, un luogo che genera sentimenti positivi e benessere dello spirito.”

LA SINTESI

“Tutto ciò che è stato realizzato negli anni ha seguito logiche non speculative o di risparmio, si è voluto creare un luogo di bellezza.”

UN LUOGO DI BELLEZZA

“La scelta di progettare con il verde ha fatto sì che il tempo unitamente alla cura costante dei luoghi divenissero variabili non contrattabili.”

IL VALORE DEL TEMPO